Divorzio e pensione alimentare: tutto quello che c’è da sapere
Il diritto di famiglia in Italia è un ambito legale che suscita grande interesse tra i cittadini italiani. Regolamentando questioni cruciali riguardanti la formazione sociale più importante, ovvero la famiglia stessa, il diritto di famiglia affronta molteplici temi significativi. Tra questi, rientra senza dubbio il diritto agli alimenti, che non riguarda solo i coniugi in caso di divorzio, ma coinvolge anche altri membri della famiglia. Ecco quello che devi sapere su divorzio e pensione alimentare.
Diritto agli alimenti: un obbligo di “solidarietà”
Secondo l’art. 433, il diritto agli alimenti è un obbligo di natura patrimoniale a favore di un familiare che si trova in uno stato di bisogno. Tale obbligo ricade su un membro del nucleo familiare e deriva dal principio di solidarietà, che costituisce il fondamento stesso del concetto di famiglia. Questo diritto è irrinunciabile, indivisibile e non soggetto a prescrizione o pignoramento.
Sostegno in caso di bisogno
Gli alimenti rappresentano un obbligo di natura patrimoniale e sono legati allo stato di bisogno di un familiare. Questo principio si basa sul dovere generale di solidarietà sancito dalla Costituzione italiana. Gli alimenti sono dovuti quando un familiare, che può essere un coniuge, un figlio, un genitore, un genero, una nuora, un suocero o un fratello o sorella, si trova in uno stato di bisogno tale da non poter provvedere autonomamente ai propri bisogni di base, come cibo, vestiario e cure mediche. In caso di situazioni di grave disagio economico, la legge prevede che i familiari sopra elencati contribuiscano a garantire il sostentamento necessario a tale persona.
Chi deve pagare gli alimenti?
L’obbligo di pagare gli alimenti sorge quando c’è un legame di parentela, adozione o affinità con il beneficiario. La legge stabilisce una gerarchia in base sull’intensità del legame personale per capire chi deve corrispondere l’assegno di mantenimento. Inizialmente, è il coniuge che ha l’obbligo principale di pagare gli alimenti, anche dopo la separazione. Nel caso in cui il coniuge non sia in grado di sostenere tali spese, l’obbligo ricade sulle seguenti persone in ordine di priorità:
- I discendenti prossimi
- I figli, inclusi quelli adottivi
- I genitori e, in loro assenza, i parenti più stretti
- I generi, i suoceri e nuore
- I fratelli.
Qualora più persone siano obbligate a pagare gli alimenti, l’ammontare viene suddiviso proporzionalmente alla situazione economica di ognuno, a meno che il giudice, in maniera provvisoria, decida di obbligare solo una persona. In ogni caso, è consigliabile affidarsi ad un team di avvocati divorzisti a Roma per evitare controversie e fraintendimenti in materia di pensione alimentare.
Il coniuge disoccupato e gli alimenti
Spetta al coniuge disoccupato il diritto di ricevere gli alimenti? Questa domanda ha sollevato un ampio dibattito dottrinale e giurisprudenziale fino a qualche anno fa. È vero che gli alimenti sono dovuti all’ex coniuge che non dispone di un reddito sufficiente per mantenere sé stesso e che si trova in una condizione che lo esclude dal mondo del lavoro. Viceversa, se il coniuge è giovane, gode di buona salute e ha un’adeguata formazione scolastica o esperienza lavorativa, potrebbe lavorare ma sceglie di non farlo.
La stessa considerazione si applica nel caso in cui il coniuge non dimostri di aver seriamente cercato un’occupazione, ad esempio mediante la partecipazione a concorsi pubblici o l’iscrizione nelle liste di disoccupati. Pertanto, è fondamentale rivolgersi a un avvocato specializzato per evitare controversie e fraintendimenti in materia di pensione alimentare.