Come viene stampata la classica bacinella in plastica

Come viene stampata la classica bacinella in plastica

Stampaggio della plastica

La plastica è un materiale divenuto fondamentale grazie alle sue caratteristiche che in molti ambiti la rendono insostituibile. Sebbene con l’attenzione sempre maggiore verso l’ambiente si sta cercando di ridurne l’uso, ci sono moltissimi ambiti nei quali viene usata in maniera efficace e sostenibile. Per ottenere dei manufatti si procede alla stampa di materie plastiche, per mezzo di grossi macchinari industriali in grado di dare vita agli oggetti che utilizziamo tutti i giorni. I campi applicativi della plastica sono pressoché infiniti, e per doti di resistenza, leggerezza e duttilità del materiale è dientato onnipresente in ogni ambito. Lo stampaggio delle materie plastiche in Italia (vedi qui https://www.stamplastitalia.com/) è molto presente, e possiamo dire che il nostro Paese è tra i principali produttori.

Tipologie di stampaggio plastica

Stamplast utilizza prevalentemente come metodologie di stampaggio il modello a iniezione o in alternativa il sovrastampaggio. Questi sono i metodi ritenuti i migliori, grazie alla grande esperienza e al know-how maturato fin dal 1978 lavorando grossi volumi di materiale da lavorare e quindi trasformare in oggetti di uso comune. Le bacinelle che usiamo spesso per la cucina, per mettere i panni o per tanti altri usi sono realizzati mediante questi sistemi. Andando più nello specifico, lo stampaggio a iniezione viene realizzato a partire da dei polimeri termoplastici i quali vengono fusi all’interno del macchinario adibito alla filiera produttiva e successivamente iniettati in uno stampo ad alta pressione. Per ottenere poi l’oggetto desiderato bisogna far raffreddare il materiale plastico così da permettergli di solidificarsi. Passato il tempo necessario, chiamato anche tempo di ciclo, si può procedere alla separazione delle due metà dello stampo e al prelievo del manufatto finito e pronto per la commercializzazione. In alternativa come detto viene utilizzato il sovrastampaggio a iniezione, che consente di poter unire due superfici dalla struttura molecolare diversa per mezzo dell’alta temperatura e della pressione. I due materiali vengono così uniti, anche se di struttura completamente diversa iniettando il materiale plastico in uno stampo contenente già una struttura in altro materiale. Esistono due tipologie ben distinte di sovrastampaggio:

  • con inserto, nel quale viene per esempio inserito un altro componente che può essere in acciaio, ottone o altro materiale (pensiamo a un bullone o una vite) sul quale viene sovrastampata della plastica;
  • di plastica su plastica, solitamente nel caso di piccole produzioni e dove non c’è la convenienza ad utilizzare dei processi maggiormente automatizzati.

Entrambi risultano essere metodi molto efficaci a seconda della situazione particolare, ma in entrambi i casi danno vita a manufatti impeccabili ma soprattutto duraturi nel tempo e resistenti, proprio come la bacinella di plastica immancabile nelle nostre case.

Usi delle due tipologie di stampaggio

Tornando a parlare dello stampaggio a iniezione, il suo principale vantaggio è quello di essere un processo facilmente ripetibile, dunque consente di avere tutta una filiera di pezzi perfettamente identici tra loro. Questo vuol dire anche che non c’è il rischio di deformazioni e usura man mano che si va avanti con il processo produttivo, rendendolo dunque il miglior strumento per realizzazioni su larga scala e che richiedono elevatissimi standard qualitativi e con il minimo margine di errore. Invece se prendiamo il sovrastampaggio a iniezione, è la soluzione ideale nel caso in cui ci sia la necessita di un risparmio di tempo, con anche l’indubbio vantaggio di non dover ricorrere a processi di sofisticati, oltre al fatto che non sono necessarie successive lavorazioni quali incollaggi o avvitamenti tra componenti. Inoltre, con una sola lavorazione viene effettuato il medesimo compito che altrimenti andrebbe svolto con due presse distinte, anche se questo comporta costi più elevati di produzione e quindi per essere ammortizzato al meglio necessita dei grossi volumi per essere applicato, come solitamente avviene in una produzione industriale.